Elisa Callejera

Elisa Callejera
dove i Sogni ... diventano realtà

sabato 29 agosto 2015

LIBERAMENTE TOUR 2015 *SARDEGNA* Berchidda - Festival "Time in Jazz"

LE MANI DEI BAMBINI SONO COME LE ALI DI UNA FARFALLA, APERTE...VOLANO CURIOSE E SI POSANO OVUNQUE CON DELICATEZZA, COME SE TUTTO FOSSE... UN FIORE.
Time in Jazz 2015

Se si passa in Sardegna, una tappa importante per tutti gli appassionati di musica è Berchidda e il suo festival "Time in Jazz! Berchidda..un paesino della provincia di Olbia-Tempio che per sette giorni ospita artisti provenienti da tutto il mondo...giorni di puro jazz!
Un festival fondato (nel 1988) e diretto da Paolo Fresu nella sua Berchidda, il festival Time in Jazz è uno degli appuntamenti più apprezzati nel panorama nazionale della musica dal vivo, un evento capace di richiamare ogni estate migliaia di spettatori in questo angolo del nord Sardegna, fra Gallura e Logudoro. Merito della sua formula all’insegna della qualità e dell’originalità delle diverse proposte in cartellone a ogni edizione.
Un cartellone fitto di appuntamenti che si snodano per sette giorni consecutivi, dal mattino a notte fonda, in luoghi e spazi sempre differenti: la grande arena allestita nella piazza centrale di Berchidda, teatro dei concerti serali, ma anche i boschi del Monte Limbara, le chiese rupestri nelle campagne del paese e degli altri centri in cui il festival fa tappa, siti di particolare significato storico o naturalistico, o rappresentativi del tessuto socio-culturale locale.
Ogni edizione ruota intorno a un tema differente, un leitmotiv che attraversa e caratterizza programmaticamente il cartellone. Di volta in volta, Time in Jazz ha così viaggiato attraverso le nuove tendenze del jazz e le prove d’autore, si è spinto nei territori delle sonorità etniche e di quelle digitali, ha sperimentato relazioni e consonanze fra musica e parola, musica e poesia, musica e immagine, musica e gioco, musica e gastronomia, musica e architettura, musica e acqua, aria, terra, fuoco...
Un festival votato all’originalità e alla progettualità, dunque, attento ai linguaggi della contemporaneità ma con radici profonde nel suo territorio con le sue tradizioni, la sua gente, i suoi luoghi, la sua natura e la sua cultura, anche quella materiale. Nei giorni di Time in Jazz, una miscela di creatività e di umanità invade non solo Berchidda e gli spazi del festival ma soprattutto i cuori e le menti: i musicisti, gli artisti e la folla di spettatori in arrivo da ogni dove, si ritrovano a condividere l'emozione di un'esperienza unica, immersi in un’atmosfera irripetibile, densa di musica e arte ma anche di colori, profumi, sapori. E’ questa la chiave del successo di Time in Jazz, un evento di grande spessore culturale e di portata internazionale ma che conserva intatta nel tempo la gioiosità della festa.
La prima sera ho avuto l'onore di assistere al concerto in duo di Paolo Fresu e Dino Rubini e a seguire i Puglia Jazz Factory, qui vi regalo un breve ma intenso video!
Jam session finale
Camperino Mario al Belvedere
Grazie a Berchidda e Paolo Fresu per organizzare un festival...di Cuore!!!

Con Amore, sempre.
Elisa Callejera

domenica 23 agosto 2015

LIBERAMENTE TOUR 2015 *SARDEGNA* Costa Smeralda

Paesaggi che tolgono il fiato, un mare che piu' limpido non si puo', natura selvaggia, rocce che se le guardi bene prendono vita...questo e tanto altro in Sardegna!
Cannigione, (Lu Cannisgiòni in gallurese), è una frazione turistica del comune di Arzachena (OT). Questo ridente paesino ci ha accolto a braccia aperte, col suo mercatino serale pieno di artigiani, con le sue notti bianche originali e piene di musica ed eventi, con l'allegria che un paesino di mare sà regalarti!
Grazie infinite a padre Tonino per l'ospitalità, a Mauro per i racconti, ad Antonio per la sua energia, a Fabio e la sua musica che ci ha accompagnato in buona parte del viaggio e Alessandra per la buona onda, all'incontro con Elias e la sua creatività, alla simpatia di un pittore fuori dagli schemi, ad Antonio Ciociaro e la sua armonica, delle persone splendide che abbiamo avuto l'onore di incrociare lungo il cammino.
Un grazie speciale va a Massi e Paulin, delle anime dal cuore enorme che ci hanno ispirato costantemente!!
Spiaggia Tancamanna
Spiaggia Barca Bruciata
Tanti spettacoli musicali hanno accompagnato questo luglio sardo! Viaggiando tra Cannigione, Baja Sardinia, Palau, Arzachena e Santa Teresa di Gallura.
Piazza centrale di Cannigione, Mario e la locanda dell'Amore!
Elisa Callejera feat. Antonio con la sua chitarra e armonica!
Sagra ad Arzachena!
Baja sardinia!
Palau!
E al nostro viaggio, per una settimana, si aggiunge Elisa, un'amica violinista che contribuisce, con la sua musica, a rendere ancor piu' meravigliosa questa gita per le strade della Gallura!
 Spettacolo a Palau!
Musica al promontorio di Santa Teresa di Gallura!
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Un mondo in cui non ci siano piu' disuguaglianze, guerre, crisi economiche, razzismo, mafia, terrorismo, bullismo e femminicidio: pensato cosi' assomiglia un po' al mondo delle fiabe, un mondo impossibile da raggiungere, ma se ognuno facesse la sua PICCOLA parte potrebbe diventare realtà Emoticon heart
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Alcuni cercano un mondo migliore,
altri lo creano.


Un Grazie di Cuore a Elisa e al suo violino!

Punta Sardinia è un posto magico, i suoi tramonti entrano diretti al Cuore...dolcemente viaggiare...
 
Spesso cerchiamo disperatamente la felicità rincorrendo chimere, senza accorgersi che sono le semplici cose a rallegrarci il cuore...

E un altra bella amica viene a farci visita! Questa volta direttamente da Barcellona! Maru sbarca in Sardegna.
Gita fuori porta a Porto Cervo! Dove il fashion è di casa...
Girovagando per le spiagge della Gallura!
Non ci facciamo mancare un bel giro in barca nell'arcipelago della Maddalena!
E per finire una bella festicciola con i ragazzi del ciringuito di Barca Bruciata!
Grazie a Maru per essere passata e per aver portato una ventata d'aria fresca, alla prossima Reina del mambo!!!

SARDEGNA: IL SUGHERO
Tempio Pausania (provincia di Sassari), capoluogo della Gallura, è il centro più importante della Sardegna e d’Italia per la lavorazione e il commercio del sughero. Le sugherete, boschi di querce da sughero spontanei o impiantati, sono tipiche dei Paesi mediterranei: Portogallo, Spagna, Algeria, Marocco, Tunisia e Italia. Da noi crescono in Toscana, Lazio, Sicilia, Calabria, ma soprattutto in Sardegna, su una superficie totale di 90 mila ettari. La Sardegna da sola fornisce 180 mila quintali di sughero l’anno, i due terzi della produzione nazionale, ma nel triangolo Tempio Pausania-Luras-Calangianus se ne lavorano almeno 50 mila in più, che vengono importati dalla Spagna e dal Portogallo per far fronte alle richieste del mercato.
Coltivare sughero non è semplice, richiede pazienza e attenzione: per avere una produzione abbondante e di buona qualità le piante devono aver raggiunto almeno i 10 anni di età. Se vengono scorticate prima per vendere il prodotto, deperiscono rapidamente. E questo purtroppo succede e danneggia irreparabilmente il futuro della produzione. Quando la pianta ha raggiunto il giusto grado di sviluppo, si effettua la demaschiatura, cioè l’asportazione del sughero maschio o sugherone di qualità scadente. A questo punto la pianta incomincia a produrre il sughero migliore (femmina o gentile), che s’ispessisce sempre più e viene asportato dopo nove anni almeno. Dopo altrettanti anni di attesa si ripete l’operazione e così via per tutta la durata del bosco, che può essere anche di cento anni. Lo scortecciamento si esegue d’estate e interessa di volta in volta una superficie sempre più ampia di tronco fino ad arrivare ai rami. L’impianto di una nuova sughereta deve rispettare una certa distanza tra le piantine perchè le sugherete hanno bisogno di molta luce e di spazio; è necessario inoltre estirpare le erbe infestanti e il sottobosco, lasciando strisce di terreno prive di vegetazione per limitare il pericolo di incendi, tanto frequenti d’estate in Sardegna. Le querce da sughero, però, sono piante resistenti, per così dire, agli incendi: infatti la corteccia è isolante e protegge la parte vitale dell’albero, che rinasce dopo l’incendio, anche se questo ritarda e riduce il raccolto successivo.
La raccolta del sughero occupa operai fissi e altri stagionali. A Tempio Pausania c’è dal 1952 una stazione sperimentale che studia gli aspetti biologici (l’albero e le sue malattie) e gli aspetti tecnologici della coltivazione del sughero (impiego del prodotto e dei suoi derivati).
Il sughero viene utilizzato per la fabbricazione di turaccioli, galleggianti, rivestimenti isolanti e linoleum. Dalla lavorazione di un quintale di sughero si ricavano 10 mila turaccioli, che sono tanto migliori quanto migliore è la qualità della materia prima.
Felici e contenti ci lasciamo alle spalle la Gallura, direzione Berchidda e il suo Time in Jazz!!!!


l'arcipela
Con Amore, sempre.
Elisa Callejera





mercoledì 5 agosto 2015

*Perchè scegliamo di essere infelici*


L'UNICO IMPEGNO REALE, IL SOLO DOVERE, LA SOLA RESPONSABILITA' PRIMARIA CHE ABBIAMO, è ESSERE FELICI: FACCIAMONE UNA RELIGIONE! SE NON SIAMO FELICI, NON IMPORTA CIO' CHE FACCIAMO, IN UN MODO O NELL'ALTRO QUALCOSA DEVE ESSERE FONDAMENTALMENTE SBAGLIATO E OCCORRE UN CAMBIAMENTO DRASTICO. LASCIAMO CHE SIA LA FELICITA' L'ELEMENTO SU CUI FONDARE UNA SCELTA.
Io sono un edonista, e la felicità è l'unico criterio che l'uomo possiede per valutare. Dunque, osserviamo sempre che cosa accade quando facciamo qualcosa: se diventiamo piu' quieti, se ci sentiamo piu' in pace, rilassati, è qualcosa che va bene. Questo è il criterio, nessun altro ha validità.
E ricordiamo anche questo: cio' che è giusto per noi, potrebbe non esserlo per qualcun altro, quella persona potrebbe trovare facile qualcos'altro. Dunque, non puo' esistere alcuna legge universale che stabilisca queste cose.
Ogni individuo deve trovare la sua strada; ciascuno deve scoprire che cosa è facile per lui.
PERCHè SCEGLIAMO DI ESSERE INFELICI
E' uno dei problemi umani piu' complessi e và considerato attentamente; e non è affatto un problema teorico: è qualcosa che ci riguarda direttamente.
Tutti si comportano cosi': fanno sempre la scelta sbagliata. Scelgono la tristezza, la depressione, l'infelicità. Ci devono essere ragioni profonde, e ce ne sono!
Innanzitutto, il modo in cui alleviamo i bambini gioca un ruolo importante. Se siamo infelici, ci guadagniamo sempre qualcosa; se siamo felici, invece, perdiamo sempre.
Fin dall'inizio un bambino intelligente inizia ad avvertire questa differenza: ogni volta che è infelice, tutti si prendono cura di lui, tutti gli vogliono bene, gli danno amore. Non solo: ogni volta che è infelice, tutti diventano premurosi e gli prestano attenzione. E l'attenzione è cibo per l'ego, una droga molto potente. Ti dà energia: senti di essere qualcuno ; ecco dove ha origine il desiderio, il profondo bisogno di attenzione.
Se tutti ti guardano, ti senti importante, ma se nessuno ti guarda, senti di non esistere, non sei piu', sei diventato un non-essere. Il fatto che la gente ti guardi, si prenda cura di te, ti dà un'immensa energia.
L'ego esiste in relazione agli altri. Piu' la gente ti presta attenzione, piu' il tuo ego cresce.
Fin dall'inizio il bambino impara a fare politica. E la politica è questa: fà una faccia infelice e tutti ti prestano attenzione, provano simpatia per te. Ammalati, e improvvisamente diventi importante. un bambino malato è un dittatore: tutta la famiglia deve starlo a sentire: il suo volere è legge.
Quando è felice, nessuno gli bada; quando sta bene, nessuno gli presta attenzione. Pertanto, fin dall'inizio scegliamo di essere infelici, tristi,pessimisti...privilegiamo il lato oscuro della vita. Questa è la prima cosa.
Inoltre, ogni volta che ti senti estatico, beato, colmo di gioia, tutti sono gelosi di te. Ti sono tutti contro, nessuno ti è amico in quel momento: ecco come hai imparato a non essere estatico, a nascondere la tua beatitudine, a non ridere mai; cosi' che la gente non ti divenga ostile, nemica.
Guardate la gente quando ride: tutti ridono in modo estremamente calcolato. Non è mai una risata di pancia, non viene dalle profondità del loro essere. Prima ti osservano a fondo, ti giudicano.. e solo allora ridono. Ma ridono solo fino a un certo punto, fino al punto che puoi tollerare, fino a quando non inizi ad offenderti, finchè non diventi geloso.
Perfino i nostri sorrisi sono politici. E la risata è sparita, la beatitudine è diventata una cosa sconosciuta. Essere estatici è diventato praticamente impossibile, non è permesso.
Se sei infelice nessuno penserà che tu sia matto; ma se sei estatico e balli folle di gioia, tutti penseranno che sei impazzito. La danza viene rifiutata e il canto non è accettato: se un uomo è felice pensiamo che in lui qualcosa non funzioni!
Ma che società è mai questa? Se si è infelici, tutto và per il meglio: è normale perchè tutti siamo infelici, in questo caso si appartiene alla società; se pero' qualcuno va in estasi, pensiamo che sia matto, che sia impazzito. Non ci appartiene piu', e ne siamo gelosi.
E' la nostra gelosia che lo condanna. Per questo cerchiamo in tutti i modi di riportarlo all'infelicità di sempre e definiamo "normalità" quello stato. In questo caso, gli psicoanalisti e gli psichiatri interverranno per ricondurre quella persona alla sua normale infelicità.
La società non puo' permettere l'estasi. E l'estasi è la piu' grande rivoluzione possibile. lo ripeto:
L'ESTASI E' LA PIU' GRANDE RIVOLUZIONE POSSIBILE.
Se la gente diventa estatica, l'intera società dovrà cambiare,perchè questa società si fonda sull'infelicità!
Se la gente è felice non potete farla andare in guerra, in Vietnam, in Israele, in Egitto. Sarà impossibile! La persona felice si farà una risata e si rifiuterà. Lo riterrà qualcosa di assurdo.
Se la gente è felice non si farà ossessionare dai soldi. Non butterà via la vita solo per accumulare denaro: sembrerà una follia sprecare la vita in cambio di denaro privo di calore, morire..accumulando soldi! E quei soldi ti sopravviveranno! E' pura follia! Ma fino a quando non avrai conosciuto l'estasi, non sarai in grado di vedere questa tua follia.
Se la gente è estatica, l'intera struttura della società deve cambiare. Questa società si regge sull'infelicità e l'infelicità è un investimento enorme...ecco perchè educhiamo i bambini in questo senso: fin dall'inizio insegniamo loro a scegliere l'infelicità. Ed è solo per questo che l'infelicità si trasforma in una scelta comune e costante.
Ogni mattina ci troviamo di fronte a una scelta. E non solo al mattino; in realtà, in ogni momento, si puo' scegliere tra felicità e infelicità. E noi scegliamo sempre di essere infelici, poichè è diventato un investimento. Scegliamo di essere infelici perchè è diventata un'abitudine, un riflesso condizionato. Abbiamo sempre fatto cosi', siamo diventati efficienti nel farlo: l'infelicità è diventata il nostro percorso privilegiato. Nel momento in cui la mente deve scegliere, sceglie l'infelicità.
La scelta dipende da te, ma tu ne sei diventato inconsapevole. Hai sempre fatto la scelta sbagliata, e questa è diventata un'abitudine meccanica.
Diventiamo consapevoli di cio' che facciamo. In ogni istante, quando scegliamo di essere infelici, ricordiamoci: questa è una nostra scelta. Perfino questa coscienza ci aiuterà, questa consapevolezza; sapere che si tratta di una nostra scelta e che noi siamo i responsabili, sapere che questo è cio' che stiamo facendo a noi stessi, e che siamo proprio noi a farlo....ci farà avvertire immediatamente una differenza: La qualità della nostra mente cambierà e ci diventerà piu' facile muoverci verso la felicità.
 Osho "L'arte dell'equilibrio"