Elisa Callejera

Elisa Callejera
dove i Sogni ... diventano realtà

mercoledì 5 agosto 2015

*Perchè scegliamo di essere infelici*


L'UNICO IMPEGNO REALE, IL SOLO DOVERE, LA SOLA RESPONSABILITA' PRIMARIA CHE ABBIAMO, è ESSERE FELICI: FACCIAMONE UNA RELIGIONE! SE NON SIAMO FELICI, NON IMPORTA CIO' CHE FACCIAMO, IN UN MODO O NELL'ALTRO QUALCOSA DEVE ESSERE FONDAMENTALMENTE SBAGLIATO E OCCORRE UN CAMBIAMENTO DRASTICO. LASCIAMO CHE SIA LA FELICITA' L'ELEMENTO SU CUI FONDARE UNA SCELTA.
Io sono un edonista, e la felicità è l'unico criterio che l'uomo possiede per valutare. Dunque, osserviamo sempre che cosa accade quando facciamo qualcosa: se diventiamo piu' quieti, se ci sentiamo piu' in pace, rilassati, è qualcosa che va bene. Questo è il criterio, nessun altro ha validità.
E ricordiamo anche questo: cio' che è giusto per noi, potrebbe non esserlo per qualcun altro, quella persona potrebbe trovare facile qualcos'altro. Dunque, non puo' esistere alcuna legge universale che stabilisca queste cose.
Ogni individuo deve trovare la sua strada; ciascuno deve scoprire che cosa è facile per lui.
PERCHè SCEGLIAMO DI ESSERE INFELICI
E' uno dei problemi umani piu' complessi e và considerato attentamente; e non è affatto un problema teorico: è qualcosa che ci riguarda direttamente.
Tutti si comportano cosi': fanno sempre la scelta sbagliata. Scelgono la tristezza, la depressione, l'infelicità. Ci devono essere ragioni profonde, e ce ne sono!
Innanzitutto, il modo in cui alleviamo i bambini gioca un ruolo importante. Se siamo infelici, ci guadagniamo sempre qualcosa; se siamo felici, invece, perdiamo sempre.
Fin dall'inizio un bambino intelligente inizia ad avvertire questa differenza: ogni volta che è infelice, tutti si prendono cura di lui, tutti gli vogliono bene, gli danno amore. Non solo: ogni volta che è infelice, tutti diventano premurosi e gli prestano attenzione. E l'attenzione è cibo per l'ego, una droga molto potente. Ti dà energia: senti di essere qualcuno ; ecco dove ha origine il desiderio, il profondo bisogno di attenzione.
Se tutti ti guardano, ti senti importante, ma se nessuno ti guarda, senti di non esistere, non sei piu', sei diventato un non-essere. Il fatto che la gente ti guardi, si prenda cura di te, ti dà un'immensa energia.
L'ego esiste in relazione agli altri. Piu' la gente ti presta attenzione, piu' il tuo ego cresce.
Fin dall'inizio il bambino impara a fare politica. E la politica è questa: fà una faccia infelice e tutti ti prestano attenzione, provano simpatia per te. Ammalati, e improvvisamente diventi importante. un bambino malato è un dittatore: tutta la famiglia deve starlo a sentire: il suo volere è legge.
Quando è felice, nessuno gli bada; quando sta bene, nessuno gli presta attenzione. Pertanto, fin dall'inizio scegliamo di essere infelici, tristi,pessimisti...privilegiamo il lato oscuro della vita. Questa è la prima cosa.
Inoltre, ogni volta che ti senti estatico, beato, colmo di gioia, tutti sono gelosi di te. Ti sono tutti contro, nessuno ti è amico in quel momento: ecco come hai imparato a non essere estatico, a nascondere la tua beatitudine, a non ridere mai; cosi' che la gente non ti divenga ostile, nemica.
Guardate la gente quando ride: tutti ridono in modo estremamente calcolato. Non è mai una risata di pancia, non viene dalle profondità del loro essere. Prima ti osservano a fondo, ti giudicano.. e solo allora ridono. Ma ridono solo fino a un certo punto, fino al punto che puoi tollerare, fino a quando non inizi ad offenderti, finchè non diventi geloso.
Perfino i nostri sorrisi sono politici. E la risata è sparita, la beatitudine è diventata una cosa sconosciuta. Essere estatici è diventato praticamente impossibile, non è permesso.
Se sei infelice nessuno penserà che tu sia matto; ma se sei estatico e balli folle di gioia, tutti penseranno che sei impazzito. La danza viene rifiutata e il canto non è accettato: se un uomo è felice pensiamo che in lui qualcosa non funzioni!
Ma che società è mai questa? Se si è infelici, tutto và per il meglio: è normale perchè tutti siamo infelici, in questo caso si appartiene alla società; se pero' qualcuno va in estasi, pensiamo che sia matto, che sia impazzito. Non ci appartiene piu', e ne siamo gelosi.
E' la nostra gelosia che lo condanna. Per questo cerchiamo in tutti i modi di riportarlo all'infelicità di sempre e definiamo "normalità" quello stato. In questo caso, gli psicoanalisti e gli psichiatri interverranno per ricondurre quella persona alla sua normale infelicità.
La società non puo' permettere l'estasi. E l'estasi è la piu' grande rivoluzione possibile. lo ripeto:
L'ESTASI E' LA PIU' GRANDE RIVOLUZIONE POSSIBILE.
Se la gente diventa estatica, l'intera società dovrà cambiare,perchè questa società si fonda sull'infelicità!
Se la gente è felice non potete farla andare in guerra, in Vietnam, in Israele, in Egitto. Sarà impossibile! La persona felice si farà una risata e si rifiuterà. Lo riterrà qualcosa di assurdo.
Se la gente è felice non si farà ossessionare dai soldi. Non butterà via la vita solo per accumulare denaro: sembrerà una follia sprecare la vita in cambio di denaro privo di calore, morire..accumulando soldi! E quei soldi ti sopravviveranno! E' pura follia! Ma fino a quando non avrai conosciuto l'estasi, non sarai in grado di vedere questa tua follia.
Se la gente è estatica, l'intera struttura della società deve cambiare. Questa società si regge sull'infelicità e l'infelicità è un investimento enorme...ecco perchè educhiamo i bambini in questo senso: fin dall'inizio insegniamo loro a scegliere l'infelicità. Ed è solo per questo che l'infelicità si trasforma in una scelta comune e costante.
Ogni mattina ci troviamo di fronte a una scelta. E non solo al mattino; in realtà, in ogni momento, si puo' scegliere tra felicità e infelicità. E noi scegliamo sempre di essere infelici, poichè è diventato un investimento. Scegliamo di essere infelici perchè è diventata un'abitudine, un riflesso condizionato. Abbiamo sempre fatto cosi', siamo diventati efficienti nel farlo: l'infelicità è diventata il nostro percorso privilegiato. Nel momento in cui la mente deve scegliere, sceglie l'infelicità.
La scelta dipende da te, ma tu ne sei diventato inconsapevole. Hai sempre fatto la scelta sbagliata, e questa è diventata un'abitudine meccanica.
Diventiamo consapevoli di cio' che facciamo. In ogni istante, quando scegliamo di essere infelici, ricordiamoci: questa è una nostra scelta. Perfino questa coscienza ci aiuterà, questa consapevolezza; sapere che si tratta di una nostra scelta e che noi siamo i responsabili, sapere che questo è cio' che stiamo facendo a noi stessi, e che siamo proprio noi a farlo....ci farà avvertire immediatamente una differenza: La qualità della nostra mente cambierà e ci diventerà piu' facile muoverci verso la felicità.
 Osho "L'arte dell'equilibrio"


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