L'UNICO
IMPEGNO REALE, IL SOLO DOVERE, LA SOLA RESPONSABILITA' PRIMARIA CHE ABBIAMO, è ESSERE FELICI: FACCIAMONE UNA RELIGIONE! SE NON SIAMO FELICI, NON
IMPORTA CIO' CHE FACCIAMO, IN UN MODO O NELL'ALTRO QUALCOSA DEVE ESSERE
FONDAMENTALMENTE SBAGLIATO E OCCORRE UN CAMBIAMENTO DRASTICO. LASCIAMO
CHE SIA LA FELICITA' L'ELEMENTO SU CUI FONDARE UNA SCELTA.
Io
sono un edonista, e la felicità è l'unico criterio che l'uomo
possiede per valutare. Dunque, osserviamo sempre che cosa accade quando
facciamo qualcosa: se diventiamo piu' quieti, se ci sentiamo piu' in pace,
rilassati, è qualcosa che va bene. Questo è il criterio, nessun
altro ha validità.
E
ricordiamo anche questo: cio' che è giusto per noi, potrebbe non esserlo
per qualcun altro, quella persona potrebbe trovare facile
qualcos'altro. Dunque, non puo' esistere alcuna legge universale che
stabilisca queste cose.
Ogni
individuo deve trovare la sua strada; ciascuno deve scoprire che cosa
è facile per lui.
PERCHè
SCEGLIAMO DI ESSERE INFELICI
E' uno dei problemi umani piu' complessi e và considerato attentamente;
e non è affatto un problema teorico: è qualcosa che ci riguarda
direttamente.
Tutti
si comportano cosi': fanno sempre la scelta sbagliata. Scelgono la
tristezza, la depressione, l'infelicità. Ci devono essere ragioni
profonde, e ce ne sono!
Innanzitutto,
il modo in cui alleviamo i bambini gioca un ruolo importante. Se siamo
infelici, ci guadagniamo sempre qualcosa; se siamo felici, invece, perdiamo
sempre.
Fin
dall'inizio un bambino intelligente inizia ad avvertire questa
differenza: ogni volta che è infelice, tutti si prendono cura di
lui, tutti gli vogliono bene, gli danno amore. Non solo: ogni volta
che è infelice, tutti diventano premurosi e gli prestano attenzione.
E l'attenzione è cibo per l'ego, una droga molto potente. Ti dà
energia: senti di essere qualcuno ; ecco dove ha origine il
desiderio, il profondo bisogno di attenzione.
Se
tutti ti guardano, ti senti importante, ma se nessuno ti guarda,
senti di non esistere, non sei piu', sei diventato un non-essere. Il
fatto che la gente ti guardi, si prenda cura di te, ti dà un'immensa
energia.
L'ego
esiste in relazione agli altri. Piu' la gente ti presta attenzione,
piu' il tuo ego cresce.
Fin
dall'inizio il bambino impara a fare politica. E la politica è
questa: fà una faccia infelice e tutti ti prestano attenzione,
provano simpatia per te. Ammalati, e improvvisamente diventi
importante. un bambino malato è un dittatore: tutta la famiglia deve
starlo a sentire: il suo volere è legge.
Quando
è felice, nessuno gli bada; quando sta bene, nessuno gli presta
attenzione. Pertanto, fin dall'inizio scegliamo di essere infelici,
tristi,pessimisti...privilegiamo il lato oscuro della vita. Questa è
la prima cosa.
Inoltre,
ogni volta che ti senti estatico, beato, colmo di gioia, tutti sono
gelosi di te. Ti sono tutti contro, nessuno ti è amico in quel
momento: ecco come hai imparato a non essere estatico, a nascondere
la tua beatitudine, a non ridere mai; cosi' che la gente non ti
divenga ostile, nemica.
Guardate
la gente quando ride: tutti ridono in modo estremamente calcolato.
Non è mai una risata di pancia, non viene dalle profondità del loro
essere. Prima ti osservano a fondo, ti giudicano.. e solo allora
ridono. Ma ridono solo fino a un certo punto, fino al punto che puoi
tollerare, fino a quando non inizi ad offenderti, finchè non diventi
geloso.
Perfino
i nostri sorrisi sono politici. E la risata è sparita, la
beatitudine è diventata una cosa sconosciuta. Essere estatici è
diventato praticamente impossibile, non è permesso.
Se
sei infelice nessuno penserà che tu sia matto; ma se sei estatico e
balli folle di gioia, tutti penseranno che sei impazzito. La danza
viene rifiutata e il canto non è accettato: se un uomo è felice
pensiamo che in lui qualcosa non funzioni!
Ma
che società è mai questa? Se si è infelici, tutto và per il
meglio: è normale perchè tutti siamo infelici, in questo caso si
appartiene alla società; se pero' qualcuno va in estasi, pensiamo
che sia matto, che sia impazzito. Non ci appartiene piu', e ne siamo
gelosi.
E'
la nostra gelosia che lo condanna. Per questo cerchiamo in tutti i
modi di riportarlo all'infelicità di sempre e definiamo "normalità"
quello stato. In questo caso, gli psicoanalisti e gli psichiatri
interverranno per ricondurre quella persona alla sua normale
infelicità.
La
società non puo' permettere l'estasi. E l'estasi è la piu' grande
rivoluzione possibile. lo ripeto:
L'ESTASI E' LA PIU' GRANDE RIVOLUZIONE POSSIBILE.
Se
la gente diventa estatica, l'intera società dovrà cambiare,perchè
questa società si fonda sull'infelicità!
Se
la gente è felice non potete farla andare in guerra, in Vietnam, in
Israele, in Egitto. Sarà impossibile! La persona felice si farà una
risata e si rifiuterà. Lo riterrà qualcosa di assurdo.
Se
la gente è felice non si farà ossessionare dai soldi. Non butterà
via la vita solo per accumulare denaro: sembrerà una follia sprecare
la vita in cambio di denaro privo di calore, morire..accumulando
soldi! E quei soldi ti sopravviveranno! E' pura follia! Ma fino a
quando non avrai conosciuto l'estasi, non sarai in grado di vedere
questa tua follia.
Se
la gente è estatica, l'intera struttura della società deve
cambiare. Questa società si regge sull'infelicità e l'infelicità è
un investimento enorme...ecco perchè educhiamo i bambini in questo
senso: fin dall'inizio insegniamo loro a scegliere l'infelicità. Ed è
solo per questo che l'infelicità si trasforma in una scelta comune e
costante.
Ogni
mattina ci troviamo di fronte a una scelta. E non solo al mattino; in
realtà, in ogni momento, si puo' scegliere tra felicità e
infelicità. E noi scegliamo sempre di essere infelici, poichè è
diventato un investimento. Scegliamo di essere infelici perchè è
diventata un'abitudine, un riflesso condizionato. Abbiamo sempre
fatto cosi', siamo diventati efficienti nel farlo: l'infelicità è
diventata il nostro percorso privilegiato. Nel momento in cui la
mente deve scegliere, sceglie l'infelicità.
La
scelta dipende da te, ma tu ne sei diventato inconsapevole. Hai
sempre fatto la scelta sbagliata, e questa è diventata un'abitudine
meccanica.
Diventiamo
consapevoli di cio' che facciamo. In ogni istante, quando scegliamo
di essere infelici, ricordiamoci: questa è una nostra scelta.
Perfino questa coscienza ci aiuterà, questa consapevolezza; sapere
che si tratta di una nostra scelta e che noi siamo i responsabili,
sapere che questo è cio' che stiamo facendo a noi stessi, e che
siamo proprio noi a farlo....ci farà avvertire immediatamente una
differenza: La qualità della nostra mente cambierà e ci diventerà
piu' facile muoverci verso la felicità.
Osho "L'arte dell'equilibrio"
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